La Commissione Europea ha chiuso l’indagine antitrust su Microsoft senza imporre una multa miliardaria: gli impegni presentati dall’azienda sul bundling di Teams con Office sono stati ritenuti sufficienti a ristabilire la concorrenza.
L’inchiesta era partita nel 2020 dopo la denuncia di Slack, che accusava Redmond di aver legato illegalmente Teams a Office 365 e Microsoft 365, imponendone l’uso a milioni di utenti e limitando la crescita dei competitor in piena pandemia.
Dopo un primo intervento nel 2023 — quando Teams era stato scorporato da Office in Europa — Microsoft aveva reso il servizio autonomo a livello globale. Ora Bruxelles ha accettato ulteriori impegni vincolanti:
- versioni di Office senza Teams a prezzo più basso, accessibili anche ai clienti con contratti di lungo periodo;
- garanzie di interoperabilità tra Teams e strumenti concorrenti;
- possibilità per gli utenti di esportare e trasferire facilmente i dati verso piattaforme alternative.
Le misure su interoperabilità e portabilità resteranno valide per 10 anni, mentre le altre avranno durata 7 anni.
Secondo Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva della Commissione, “la decisione odierna apre la concorrenza in un mercato cruciale e garantisce alle imprese la libertà di scegliere lo strumento più adatto alle proprie esigenzeâ€.
La vicenda richiama il recente caso statunitense contro Google, dove il giudice federale Amit Mehta ha riconosciuto pratiche anticoncorrenziali ma ha escluso lo scorporo di asset chiave come Chrome e Android. Anche in questo caso le autorità – pur spingendo per condizioni più eque di mercato – non sono arrivate alla separazione delle grandi piattaforme.