03/09/2025
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Google avverte: le login page possono danneggiare la SEO

Secondo il team Search Relations di Google, le pagine di login generiche possono confondere l’indicizzazione e ridurre la visibilità di un sito. Quando diversi URL privati rimandano allo stesso form di accesso, Google li interpreta come duplicati e può finire per mostrare la login page nei risultati al posto dei contenuti utili.

Il problema è stato discusso in un episodio di Search Off the Record da John Mueller e Martin Splitt. L’esempio citato riguarda servizi che, una volta disconnessi, rimandano a una schermata vuota di login: in questi casi l’algoritmo tratta le varianti come copie della stessa pagina e le raggruppa, penalizzando le risorse effettive.

Gli esperti sconsigliano di affidarsi al solo file robots.txt per escludere aree private, perché gli URL potrebbero comunque comparire in SERP senza snippet. Le soluzioni proposte sono due: utilizzare l’attributo noindex sugli endpoint riservati o reindirizzare a una pagina di marketing dedicata, che spieghi cosa offre il servizio. In alternativa, si può adottare il markup paywall anche per contenuti accessibili solo previa registrazione, così da segnalare a Google la natura limitata della risorsa.

Un test rapido consigliato: cercare in incognito il proprio brand e verificare se tra i primi risultati compaiono pagine di login. In caso positivo, serve rivedere configurazioni e redirect per garantire che gli utenti (e Googlebot) atterrino su contenuti informativi e pertinenti.

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