22/10/2025
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L’uso settimanale di AI generativa raddoppia al 34%

L’adozione dell’intelligenza artificiale generativa da parte del pubblico è esplosa nell’ultimo anno. Secondo il nuovo report del Reuters Institute for the Study of Journalism (RISJ), condotto in sei nazioni (Argentina, Danimarca, Francia, Giappone, UK e USA), la percentuale di persone che utilizzano un sistema di AI generativa come ChatGPT almeno una volta alla settimana è quasi raddoppiata, passando dal 18% del 2024 al 34% del 2025. Anche l’uso occasionale è in forte crescita: la quota di chi dichiara di aver mai usato uno strumento AI è salita dal 40% al 61%.

La consapevolezza generale è ormai quasi universale: il 90% degli intervistati ha sentito parlare di almeno uno dei 13 strumenti AI analizzati (era il 78% nel 2024). ChatGPT si conferma il sistema più conosciuto e utilizzato, con un uso settimanale medio del 22%, ben davanti agli altri. Tuttavia, la maggior parte delle persone non sono ancora utenti regolari e l’adozione varia molto con l’età: tra i 18-24enni, il 59% usa l’AI generativa settimanalmente, contro il 20% degli over 55. Questo divario è guidato principalmente da ChatGPT, mentre è meno marcato per tool integrati in prodotti esistenti come Gemini di Google, Copilot di Microsoft o Meta AI .

Cambia anche per cosa si usa l’AI. La ricerca di informazioni è diventata il caso d’uso principale, con un utilizzo settimanale più che raddoppiato (dall’11% al 24%), superando la creazione di contenuti (salita comunque dal 14% al 21%). Nello specifico, cresce l’uso per rispondere a domande fattuali (dal 6% all’11%) e per la generazione di immagini (dal 5% al 9%), mentre resta di nicchia l’uso per video, audio o codice. Anche l’uso per informarsi sulle notizie è raddoppiato, ma rimane marginale (dal 3% al 6% settimanale), trainato da Giappone e Argentina e dai più giovani.

Infine, la fiducia si concentra sui brand principali: il 29% dichiara di fidarsi di ChatGPT, seguito da Gemini (18%), Copilot (12%) e Meta AI (12%). È interessante notare che, nella maggior parte dei paesi, la fiducia in ChatGPT è comunque inferiore a quella riposta nelle fonti di notizie tradizionali.

Fonte: Reuters Institute for the Study of Journalism

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