OpenAI ha lanciato una nuova funzionalità che trasforma radicalmente ChatGPT: non più un semplice chatbot, ma una piattaforma integrata in cui utilizzare direttamente app di terze parti come Spotify, Canva, Booking.com o Zillow. L’obiettivo è chiaro: creare un “sistema operativo conversazionale” in grado di trattenere l’utente all’interno del proprio ecosistema, eseguendo task che prima richiedevano di passare da un’applicazione all’altra.
La novità , annunciata durante il DevDay 2025, permette di interagire con le app in modo naturale. Si potrà chiedere a ChatGPT di creare una playlist su Spotify o di prenotare un hotel su Expedia, e il sistema suggerirà l’app pertinente direttamente nella chat, senza interrompere la conversazione. A differenza delle precedenti estensioni, l’integrazione è nativa e supporta anche interfacce grafiche più complesse.
Per i marketer, questa mossa apre le porte a un nuovo canale ad altissimo intento, con un bacino potenziale di 800 milioni di utenti. I brand potranno apparire nel momento esatto del bisogno, in un contesto conversazionale e non più solo di ricerca.
Tuttavia, la strategia di OpenAI solleva importanti questioni. Non è ancora chiaro come verranno gestiti i dati degli utenti o come il sistema sceglierà tra app concorrenti. Proprio queste incertezze sulla privacy hanno spinto l’azienda a escludere, per il momento, l’Unione Europea dal rilascio di questa funzionalità , in attesa di ulteriori valutazioni.
Fonte: OpenAI