08/10/2025
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ChatGPT non è più solo chatbot: ora vuole “mangiarsi” le app

OpenAI ha lanciato una nuova funzionalità che trasforma radicalmente ChatGPT: non più un semplice chatbot, ma una piattaforma integrata in cui utilizzare direttamente app di terze parti come Spotify, Canva, Booking.com o Zillow. L’obiettivo è chiaro: creare un “sistema operativo conversazionale” in grado di trattenere l’utente all’interno del proprio ecosistema, eseguendo task che prima richiedevano di passare da un’applicazione all’altra.

La novità, annunciata durante il DevDay 2025, permette di interagire con le app in modo naturale. Si potrà chiedere a ChatGPT di creare una playlist su Spotify o di prenotare un hotel su Expedia, e il sistema suggerirà l’app pertinente direttamente nella chat, senza interrompere la conversazione. A differenza delle precedenti estensioni, l’integrazione è nativa e supporta anche interfacce grafiche più complesse.

Per i marketer, questa mossa apre le porte a un nuovo canale ad altissimo intento, con un bacino potenziale di 800 milioni di utenti. I brand potranno apparire nel momento esatto del bisogno, in un contesto conversazionale e non più solo di ricerca.

Tuttavia, la strategia di OpenAI solleva importanti questioni. Non è ancora chiaro come verranno gestiti i dati degli utenti o come il sistema sceglierà tra app concorrenti. Proprio queste incertezze sulla privacy hanno spinto l’azienda a escludere, per il momento, l’Unione Europea dal rilascio di questa funzionalità, in attesa di ulteriori valutazioni.

Fonte: OpenAI

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